11 Gen Mixomiceti su rucola selvatica
Il ritrovamento di Mixomiceti su rucola non è affatto una novità. Nell’edizione dell’Informatore Agrario Nr.13 del 2014 è presente un articolo dal titolo “Alterazioni da mixomiceti su colture orticole da IV gamma”, di A .Crescenzi, G.L. Rana, A. Fanigliulo, E. Lahoz. In quella occasione è stata documentata la presenza di danni estetici dovuti a Mixomiceti sia su lattuga a cespo che su Rucola selvatica. Si segnalano i primi ritrovamenti già dal 2010.
La Novità sta nel cambiamento delle stagioni
dalle osservazioni condotte dal 2010 al 2014 si è notato come questo organismo fosse legato a condizioni di elevata umidità ed a temperature sostanzialmente miti. Come riportato nell’articolo citato:
Le infestazioni oggetto dell’articolo
Informatore Agrario Nr.13/2014 Alterazioni da mixomiceti su colture orticole da IV gamma
sono state osservate per la prima volta
nella primavera del 2010 su lattuga
cappuccina ( foto 3) coltivata sotto
tunnel e si sono annualmente ripresentate
nel periodo di fi ne inverno-inizio primavera,
in condizioni di massima
umidità relativa e temperature
aggirantisi, durante le ore diurne, sui
20-25 °C.
Ritrovare la presenza di mixomiceti a inizio gennaio, in pieno inverno quindi, ci fa capire quanto in effetti il regime termico sia cambiato, non essendovi più gli abbassamenti di temperatura caratteristici del periodo invernale.
Come riconoscere la presenza di mixomiceti
Sono particolarmente caratteristici i corpiccioli stipitati, che costituiscono gli Sporofori, normalmente visibili nelle parti della pianta più protette o più vicine al terreno, pagina inferiore o picciolo in genere.
Note sulla Difesa
Va premesso che il difetto dato alla coltura è solo estetico e che non si rilevano danni ai tessuti della pianta. Non vi sono attualmente in commercio sostanze con una riconosciuta efficacia contro questo organismo. Prodotti come il Rame e la Zeolite, magari applicati allo sfalcio della Rucola, possono senz’altro avere una azione di contenimento. Il grosso lavoro di indagine va fatto sui funghi e batteri antagonisti, fra i quali trovare quelli che maggiormente riescano a competere per i nutrimenti e per lo spazio, andando a saturare la nicchia ecologica occupata dai Mixomiceti.